No-Cav Day, infuria la polemica sugli attacchi a Napolitano e Benedetto XVI

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mercoledì 9 luglio 2008

Gli attacchi di Sabina Guzzanti, Beppe Grillo e Marco Travaglio nei confronti di Giorgio Napolitano e papa Benedetto XVI, nel corso del No-Cav Day, la manifestazione tenutasi ieri a Piazza Navona (Roma), stanno scatenando, in queste ore, reazioni indignate da parte della maggioranza, ma anche nell'opposizione e da parte della Chiesa.

Dal presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, che si trova in Giappone per partecipare alla riunione del G8, arrivano commenti durissimi: «Della spazzatura mi occupo a Napoli. Nessun altro commento, vorrei rimanere sul G8. Qui rispondo di cose internazionali». Berlusconi aggiunge poi: «Lasciamo stare, lasciamo stare... un 'de minimis'... si illustrano da soli».

Nel corso della conferenza stampa, il premier dichiara: «Ho visto con molta gioia che nonostante tutti gli attacchi volgari di cui sono stato oggetto, c'è una crescita importante dei sondaggi di Euromedia verso il governo. La fiducia verso di me è salita al 61,9%». «Spesso siamo colti da questo sentimento di autoflagellazione e invece abbiamo bisogno di tutto meno che continuare nel masochismo. È un qualcosa che non produce produttività».

Forti polemiche arrivano anche dal presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, che dice: «Sono state pronunciate espressioni oscene nei confronti del Papa e insulti osceni al capo dello Stato»; chi partecipava alla manifestazione, continua Fini, «ha messo in atto comportamenti che nulla hanno a che vedere con la satira: chi se ne rende responsabile non è un comico, ma un esibizionista che va trattato come tale». «Mi auguro che riflettano su questo aspetto quegli uomini politici che adesso si dissociano, ma che hanno dato modo a questi personaggi di dar corso a queste espressioni di cui oggi tutti sottolineano la gravità».

La Diocesi di Roma, che condanna le ingiurie a Ratzinger, «Esprime il suo profondo dispiacere per le parole offensive riferite al Santo Padre». «Quanto è avvenuto non merita ulteriori commenti». I settimanali cattolici, riuniti nel Sir, parlano di una «coscienza laica» che si ribella alle offese, le quali «nascono e crescono in una palude di menzogna e ignoranza».

Da Antonio Di Pietro, promotore della manifestazione contro i provvedimenti definiti salva-premier, arriva la seguente dichiarazione: «Nell'ambito del "No Cav Day" ognuno ha voluto esprimere liberamente il proprio pensiero e se n'è assunto la responsabilità». «Guardare soltanto le sbavature e non vedere il lago di immoralità e di illegalità che all'interno delle istituzioni commettono coloro che devono governare, vuol dire ancora una volta "guardare il dito perché si ha vergogna di guardare la luna di cui si fa parte».

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